Delitto Cavallo: una parente della vittima sentita in aula a sorpresa

 

Inserita il 12/06/2009

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Confronto all’americana

di ANTONIO ANASTASI

COLPOdi scena, ieri, in Corte d’assise, nel processo a carico di Andrea Corrado, il ventenne del quartiere Papanice accusato dell’omicidio di Giuseppe Cavallo, ucciso nel marzo 2008 (fu il secondo diunacatena di delitti a cavallo delle festività di Pasqua): la cugina di una moglie della vittima, che era tra il pubblico, è stata sentita a sorpresa dopo che si era avvicinata ad alcuni agenti ai quali chiedeva di riferire al pm di fare domande sulla corporatura del killer.

Le domande, secondo la donna, ilpm Sandro Dolce avrebbe dovuto rivolgerle a Rossella Russelli, che era stata appena esaminata e che, mentre la parente deponeva, è stata fatta accomodare in un’altra stanza al fine di scongiurare l’inquinamento probatorio. Nel corso
della sua testimonianza, la Russelli, cugina del presunto boss Leo Russelli, il rivale di Luca Megna (assassinato la vigilia di Pasqua 2008), rievocando le drammatiche circostanze in cui il marito fu ucciso, lei fu ferita di striscio e il figlioletto rimase miracolosamente illeso mentre la famigliola viaggiava nella propria auto, ha indicato altre persone, tra i soccorritori, rispetto a quelle già sentite dalla polizia giudiziaria.

Persone che comunque non avrebbero assistito alla scena del delitto. Ieri è stato sentito anche il perito balistico che ha confermato che a sparare furono due pistole, una a tamburo e l’altra semiautomatica. Il delitto Cavallo è considerata dagli inquirenti la risposta all’agguato, avvenuto solo due giorni prima, nel quale era stato assassinato il presunto boss Luca Megna e sono rimaste ferite la moglie e la figlioletta di appena cinque anni.

Corrado risponde anche di detenzione e porto in luogo pubblico di armi nonchè del tentato omicidio della moglie e del figlio di tre anni anni della vittima (con l’ aggravante mafiosa), che al momento dell’agguato si trovavano in auto con Cavallo. La moglie della vittima si è costituita parte civile nel procedimento compiendo un gesto che il pm Dolce ha già sottolineato in aula, attribuendogli un significato particolarmente importante, dal momento che le costituzioni di parte civile nei processi di mafia sono assai scarse. I familiari della vittima sono assistiti dall’avvocato Francesca Parise. Corrado è difeso dall’avvocato Sergio Rotundo.

Tratto da ilquotidianodellacalabria.it



Autore: fausto

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