A Papanice lievitano richieste di rimborso

 

Inserita il 15/11/2008

News
Il canone di depurazione non era dovuto

Sono 213 le richieste di rimborso della tariffa per il canone di depurazione dell’acqua raccolte dalla Cgil nella frazione Papanice. Le domande sono state già spedite dagli utenti, per raccomandata, al gestore comunale del servizio idrico, Acque Potabili spa, e consegnate all’ufficio protocollo del Comune la mattina di lunedì 10 dal responsabile della Cgil di Papanice, Enrico Pedace.

Sono appena due settimana che Spi-Cgil e Federconsumatori hanno lanciato, su tutto il territorio provinciale, una campagna informativa tra gli utenti per illustrare una recente sentenza della Corte costituzionale, la n. 335 pubblicata il 10 ottobre, in cui è sancito il principio che la tariffa riferita al servizio di depurazione non è dovuta nel caso in cui la rete fognaria a cui è allacciato l’utente sia sprovvista di un impianto centralizzato di depurazione o, se questo è temporaneamente inattivo (ma per lungo tempo), per il periodo di mancata fornitura del servizio.

Il sindacato dei pensionati e l’associazione dei consumatori hanno anche predisposto un modulo standard per la richiesta di rimborso, attualmente in distribuzione, che è anche possibile scaricare dal sito internet de il Crotonese (www.ilcrotonese.it) nella sezione attualità. La popolosa frazione di Crotone è da sempre priva di impianto di depurazione. Il collettore per collegare la rete fognaria all’impianto comunale, infatti, è in corso di realizzazione solo in questi giorni.

Ai cittadini, però, è richiesto il pagamento della tariffa, nelle bollette dell’acqua, sin dall’anno 1992. La raccolta delle richieste di rimborso continuerà anche nei prossimi giorni alla Camera del lavoro della frazione.

Tratto per il crotonese.it


Autore: fausto

Chiudi questa finestra