Piantagione di stupefacenti sequestrata dalla polizia nella contrada Apriglianello

 

Inserita il 09/08/2008

News
Droga coltivata in un anfratto
Arrestato lo zio di una delle vittime della faida di Papanice
di ANTONIO ANASTASI

UNA PIANTAGIONE di canapa indiana scovata dai segugi della Squadra Mobile in un anfratto roccioso nella contrada Apriglianello. E’ quella costata l’arresto, con l’accusa di coltivazione illegale di sostanza stupefacente, a Francesco Cavallo, 55 anni, di Crotone, zio di Giuseppe Cavallo, il 27enne ucciso il 25 marzo scorso nella frazione Papanice nell’ambito della faida tra i clan Megna e Russelli.

Gli agenti della Mobile, che avevano individuato la piantagione in fondo ad una scarpata, si sono appostati nella zona ed hanno atteso l’arrivo di Cavallo. Quando l’uomo è giunto sul posto e si apprestava ad azionare l'impianto di irrigazione che portava l’acqua da un laghetto artificiale alle piante di marijuana - in tutto una sessantina - lo hanno prontamente bloccato e ammanettato.

Cavallo non ha opposto resistenza. Gli agenti hanno quindi estirpato i 60 arbusti di canapa indiana alti circa due metri ciascuno e hanno sequestrato il motore e le pompe di irrigazione. L’arresto è scattato nella notte. I poliziotti, che avevano cinturato la zona dopo aver lasciato le auto distanti dal luogo in cui cresceva la piantagione stupefacente, avrebbero verificato che l’indagato occultava la droga appena raccolta in un anfratto.

Proseguono, intanto, su disposizione del vicario del questore, Federico Strano, i controlli nel quartiere Papanice, dove sono stati raggiunti importanti risultati operativi nell’ambito delle indagini sulla faida. Basti pensare a un arresto per omicidio, al rinvenimento di tre arsenali e al recente blitz a Imola dove è stato catturato il latitante Leo Russelli, ritenuto
il capo dell’omonimo clan e indagato per il primo dei delitti della faida, quello della scorsa vigilia di Pasqua, vittima Luca Megna, figlio del boss Mico, mentre la figlioletta dell’uomo ucciso rimase ferita gravemente (è attualmente sottoposta ad
una riabilitazione in una clinica specializzata).

Tratto da: ilquotidianodellacalabria.it


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