Mentre passeggiamo per il quartiere Papanice

 

Inserita il 31/08/2006

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Mentre passeggiamo per il quartiere Papanice, durante questo caldissimo mese di agosto, notiamo un bel pò di emigrati, che hanno fatto ritorno nel proprio paese.

Abbiamo sentito il dovere di ascoltare alcune impressioni, suggerimenti, lamentele, da parte dei nostri concittadini emigrati, specialmente per lavoro, ed anche la voce di qualche (raro) turista.

Non è stato difficile trovare sia gli argomenti della discussione, che i cittadini disposti a darci i loro suggerimenti, lamentele, proposte, ma soprattutto anche a fare critiche costruttive a chi amministra.

Mentre ci troviamo su via Pietà, la zona più frequentata a Papanice fin dalle 4 del mattino dagli habituel della notte, incontriamo Gianni che vive a Torino da 14 anni e si occupa di abbigliamento.

Ci dice subito che ha trovato Papanice migliorato, “Bisogna però recuperare l'urbanistica, ma soprattutto regolamentare il traffico. Io sono molto attaccato al mio paese”.

Vicino c'è Francesco, è un rappresentante nato cresciuto a Torino, a Papanice ha parenti, ci dice che ritorna dopo cinque anni, e che ha trovato un paese molto carino e vivo.
“C'è più vita anche rispetto ai paesi dell'entroterra torinese, mentre notiamo l'assenza di serate per i turisti, mi riferisco al teatro o piccoli concerti o spettacoli musicali.
Comunque questo silenzio, se da una parte annoia molti dall’altra accontenta chi vuole rilassarsi”.

Arriva da Brescia Piero che è il responsabile di produzione in uno stabilimento a Brescia. Manca da Papanice da 16 anni “Rispetto alla mia generazione lo trovo molto cambiato in positivo, l'unico handicap è sempre lo stesso, il traffico, e, purtroppo uno scarso senso di responsabilità dei cittadini. Ancora una volta abbiamo trovato Papanice trascurato nella programmazione estiva, e nè il comune nè la provincia hanno organizzato spettacoli per gli emigranti e diciamo pure qualche turista”,

E’ la volta di Pantaleone Megna, ingegnere che lavora ad Ancona. Manca da Papanice da 11 anni per motivi di studio, è stato a Pisa, e si occupa di sistemi di controllo per la gestione elettronica a bordo di mega-yacht.

“E’ sempre bello ritornare a casa e rivedere gli amici e gli affetti. Per la verità l’ho trovato migliorato, gli esercizi pubblici li ho trovati organizzati molto bene. Per me venire a Papanice serve come rilassamento, poi, purtroppo per gli svaghi bisogna andar fuori”.

Infine Santino Brutto, che si è laureato a Firenze, ed a Roma lavora come impiegato di controllo all'AP (Anonima Petroli Italiana), mentre ci dichiara senza mezzi termini “Papanice lo trovo sempre lo stesso. E’ gradevole ogni volta che ritorno.
Poi però trovi; il traffico incontrollato e caotico, che non puoi neanche uscire a piedi, mentre non ho avuto sentore di manifestazioni e spettacoli serali, forse chi viene per la prima volta, nota questa manchevolezza. La cosa che più ho notato è che Papanice è priva di qualsiasi struttura sportiva, e con rammarico che vedo i ragazzini giocare per strada”.

Traffico, mancaza di manifestazioni culturali e spettacoli musicali, assenza di strutture sportive, sono poche tra le tante pecche che i nostri emigranti hanno potuto constatare a Papanice e che vorrebbero portare all'attenzione di chi di competenza.

Noi abbiamo il dovere di raccogliere le lamentele e di dare voce ai cittadini.
Ancora una volta un quartiere che viene escluso dalla programmazione di spettacoli di intrattenimento per turisti ed emigranti.

Speriamo che queste critiche non debbano ripetersi l'anno prossimo.

Enrico Pedace

La ProvinciaKR


Autore: Fausto

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