La trasparenza non va solo predicata

 

Inserita il 25/07/2005

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La trasparenza non va solo predicata

Il consigliere regionale dei Ds Pantaleone Telemaco Pedace replica all'intervento del dirigente della provincia (nonché commissario dell'Area marina protetta Capo Rizzuto) Francesco Balzano


A volte ti rendi conto che la polemica è opportuno farla, specie quando le motivazioni addotte a giustifica di un atto amministrativo, sono pretestuose ed il linguaggio usato offensivo e spregiante specie per chi lo usa. Ma questo modo di affrontare le cose ed i problemi, in Provincia, sta diventando costume .

Ed allora parto dalla questione morale puntualizzando che anche il trasformismo politico in atto è amorale e che alcuni termini, come morale e rinnovamento, non bisogna utilizzarli a fasi alterne, magari in campagna elettorale, oppure quando alcuni atti riguardano gli altri e non ci sono amici e parenti interessati.
Ma questa è altra storia e così come ho garantito ad un "capo" (non ho un buon concetto sui capi, meglio essere leader, ma questa è altra cosa) nella conversazione telefonica avuta, sarà una lunga e calda estate.

Inizio da Berlinguer.
Lui amava ripetere che la politica, nella sua concezione, doveva (e deve) tendere continuamente a realizzare una sintesi tra spontaneità e riflessione, tra immediatezza e prospettiva, tra intuizione e ragionamento. In poche parole gli piacevano i pensieri lunghi, aveva fiducia nelle idee quanto nel pensiero strategico, ma anche nell'atteggiamento critico, come costante capacità auto correttiva che la politica deve avere.

Oggi, invece, l'atteggiamento critico, quando lo fanno gli altri, è da condannare.
Diventa "vilipendio" all'Istituzione ed "oltraggio" alla persona, quando interessa noi stessi.
E' consentito quando lo devono subire gli altri, specie se serve a voler scavare un solco tra il presente ed il passato, per tentare di dimostrare (a se stessi più che agli altri) che si è diversi.
Diventa strumento per delegittimare e screditare.
Molto tempo fa, scrissi che Crotone era (e rimane) la città di Pulcinella, intesa come luogo dove non ci sono segreti, rispetto a cose e persone.

Per questo motivo accetto la sfida che mi viene lanciata e ritorno sulla questione determine e non sui posti di lavoro (quelli sono sempre pochi e non si mettono mai in discussione), proprio perché tutti ci conosciamo ed ognuno di noi conosce la vita degli altri.
Vorrei discutere di metodo utilizzato per le assunzioni, che resta di basso profilo etico e morale.
Che non rende un buon servizio all'Ente che amministriamo.

Da questa premessa inizia la puntualizzazione rispetto alla risposta del dr. Balzano che, se ad una prima lettura mi è parsa offensiva, ora, dopo la discussione avuta in Commissione provinciale (ringrazio i colleghi consiglieri tutti), mi pare la strenua difesa di chi si sente colpito e tenta (perché di tentativo si tratta) di delegittimare con la cultura del sospetto e con un linguaggio particolare, di sminuire la figura di un consigliere provinciale, scrivendo di notizie raccolte dall'"usciere" (quanta mania di grandezza dottore). Io, me lo consenta, porto rispetto anche agli uscieri, così come ai cuochi ed ai ragionieri.


Infatti, è irrituale che ad una interrogazione indirizzata al Presidente della Provincia in merito al metodo utilizzato per alcune assunzioni, a rispondere sia stato il dirigente, per altro, pubblicamente e con una missiva inviata al Presidente della Prima Commissione Sig. Santo Scalise, all'Assessore al Personale dr. Nicola Belcastro, ed ai componenti la Commissione tutta.
A tal proposito, ma questo si è evinto chiaramente dalla discussione avuta in I° Commissione, nell'attività di Consigliere, tra l'altro non avuta come consulente in pensione, ma dalla gente che mi ha votato, ho il dovere morale di controllare gli atti che l'Amministrazione produce. Pertanto, sempre nell'ambito delle funzioni, interrogo, là dove non sono convinto, il Presidente della Giunta che, potrebbe anche non sapere cosa è successo.


Nel merito, ribadendo che non è di nomi che voglio parlare, e che non era mia intenzione porre problemi sulle qualità e capacità dei prescelti, ribadisco che è il metodo usato che va rivisto e per meglio evidenziare che di "errore" si è trattato, faccio un distinguo che di seguito riporto:

1. La Delibera di Giunta n°102 del 29/04/2005, "individuazione criteri per il reclutamento del personale nonché per l'affidamento di attività consulenziali nella Provincia di Crotone", nella parte esplicativa sulle assunzioni a tempo determinato in casi di urgenza, testualmente dice: in casi d'urgenza il settore risorse umane predispone d'ufficio graduatorie per assunzioni a tempo determinato, a seguito di avviso pubblico (e non ad intuito persona), tenendo conto di votazione conseguita nel titolo di studio richiesto ed esperienze di lavoro subordinato nella medesima professionalità richiesta dalla provincia

2. Se è vero, per come è vero, che la convenzione da Lei citata è stata firmata in data 24/05/2005 ed atteso che l'Amministrazione Provinciale si è attivata per individuare la più efficace strategia di intervento e modalità di gestione, dovrebbe spiegarmi come mai si è atteso la data dell'11/07/2005 per attivare le collaborazioni senza mai ricorrere a nessun avviso pubblico, incapacità di programmazione? o mancanza di tempo visti i numerosi incarichi dirigenziali che ricopre, ma la questione morale riguarda altri sui doppi e tripli incarchi.

3. In altre situazioni, mi pare, che è stato utilizzato il criterio degli avvisi pubblici "ristretti nei tempi", bastava un semplice avviso su internet (tre minuti per prepararlo).

4. L'ultima considerazione in merito ai requisiti delle persone assunte.
Non mi farò tirare in considerazioni, in questa circostanza, che ledono la sfera personale dei lavoratori poiché, per cultura, non sono abituato a farlo. Rimangono tutte persone rispettabili.
Per quanto mi riguarda, oltre a preannunciare una querela nel merito delle affermazioni fatte dal Dirigente in merito alle "ottimizzazioni a sfondo personale", è opportuno puntualizzare ancora che mia moglie è casalinga, mia sorella studia, mio fratello lavora altrove. Io non ho affini che lavorano in Provincia. Inoltre presenterò una mozione d'ordine in Consiglio.


5. Non ho fatto nessun appunto in merito alla non pubblicazione delle determine di cui sopra.

Concludo con la convinzione che il Presidente della Giunta, al quale mi unisce il legame di Partito ed Istituzionale (insieme abbiamo vinto le elezioni) si faccia carico di maggiore chiarezza amministrativa ed abbia la vera consapevolezza sul reale significato di termini da Lui più volte sottolineati: Rinnovamento e moralizzazione, NELLA POLITICA COSI COME NEGLI UOMINI E ANCHE NEI DIRIGENTI.

Da parte mia, rimane la volontà a collaborare per una migliore efficienza dell'Ente e per denunciare abusi e soprusi che a volte capitano.

P.S.: che ne dice della determina del 19/07/2005.

Con benevolenza.

Pantaleone T. Pedace

vicepresidente del consiglio provinciale di Crotone


Tratto da: Il Quotidiano


Autore: Fausto

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