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.: UN PATRIMONIO SEPOLTO NEL PASSATO

 

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<<…Badolato candidato al premio World habitat Awords…>>, <<…Badolato in procinto di diventare patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO…>>, <<…Badolato paese in vendita…>>: questo è quanto recentemente è stato scritto sul nostro paese. Ho riportato frasi lette su svariati quotidiani e riviste per non dover usare le parole che, solitamente, sono costretta ad ascoltare quando si parla di questo luogo: “il paese dei kurdi, il paese venduto, il paese più volte commissariato,…”

Ahimé, sono anche queste situazioni reali, ma la cosa importante è non soffermarsi solo sugli aspetti superficiali. Più mi inoltro nello studio del passato di questo paese, più mi accorgo di quanto sia utile e piacevole parlare di Badolato. Colgo l’occasione per proporre una preziosa fotografia che negli ultimi tempi è stata oggetto delle mie attenzioni, e che ha fatto nascere in me l’esigenza di scrivere questo pezzo per dire la mia in quanto cittadina badolatese e persona legata ai tesori della propria terra. L’immagine in questione è una rara testimonianza del passato raffigurante l’attuale piazza Castello, che fino agli anni ‘80 del secolo scorso era solo un cumulo di terra. Quanti di voi l’avevano riconosciuta di primo acchito?

Ecco, il problema è proprio questo: la scarsa considerazione verso ciò che ci circonda. In effetti, passano gli anni, cambiano le amministrazioni comunali, ma la situazione non cambia!

C’è chi si è soffermato sulle tradizioni popolari, chi sulla storia, ma ancora nessuno è stato capace di concretizzare l’ambizioso progetto di rendere usufruibili le ricchezze sepolte nei nostri caratteristici vicoli. Possiamo vantare una cultura che affonda le sue radici nel lontano Medioevo: fu Roberto il Guiscardo a far costruire, pressappoco nel 1080, il castello di Badolato sul monte San Nicola per proteggere le popolazioni del posto dalle incursioni saracene (anche se, grazie all’analisi di alcuni reperti archeologici rinvenuti nel nostro territorio pochi anni fa, è ora possibile ipotizzare la presenza di insediamenti ancora più antichi, risalenti probabilmente all’età paleolitica).

Possiamo andare fieri di un’architettura civil-religiosa di tutto rispetto: mi riferisco ai vetusti palazzi baronali e alle pregevoli 13 chiese.

A questo punto è inevitabile chiedersi: “E noi che ne facciamo di tutto questo?” Intanto la Chiesa di San Domenico è gravemente danneggiata e alcune delle tele, ivi custodite, sono abrase; la stabilità strutturale della Chiesa dell’Immacolata è minata dal grave dissesto geologico, che sta subendo la collinetta su cui sorge. E, ancora, come non evidenziare che i luoghi di culto vengono aperti solo in prossimità delle tradizionali festività badolatesi, e che è arduo, se non impossibile, reperire documenti di ogni genere anche per motivi di studio?

Si potrebbe organizzare una mostra fotografica sull’evoluzione urbanistica del borgo, si potrebbe realizzare un sito internet per rendere universali le bellezze locali, e così via. Tante idee potrebbero essere discusse, basta solo un po’ di volontà! Gli altri paesi, pur disponendo di un patrimonio meno ricco rispetto al nostro, stanno valutando ogni possibilità per riabilitare i vecchi borghi.

Noi, come Consulta giovanile, abbiamo più volte proposto un progetto di promozione turistica: due o più giovani da impiegare come guide turistiche; creazione di segnaletiche adeguate; valorizzazione delle risorse disponibili, ecc... Queste nostre proposte, però, non sono state accolte, ma noi non siamo rimasti a guardare! Infatti, negli ultimi tempi, siamo riusciti a realizzare un opuscolo che reclamizza i pregi della nostra amata terra. E’ un inizio, ma non è ancora sufficiente!
Si deve lavorare seriamente allo scopo di creare le condizioni per attirare i turisti tutto l’anno, offrendo loro non solo le bellezze paesaggistiche, ma anche la possibilità di immergersi nel mare di cultura che bagna le nostre coste. Ma per aprirsi a considerazioni di questo tipo e varcare le indigene frontiere, bisognerebbe prima di tutto conoscere bene ciò che si ha per le mani.

Autore : Silvia Battaglia



Ultimo aggiornamento di questa pagina : 26/12/2007



 

 

 

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