I.C. di Badolato, i fatti replicano alla polemica

 

Inserita il 04/06/2010

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EGREGIO Direttore, la ringrazio per avermi accordato la possibilità di smentire gli articoli pubblicati sul Suo giornale che ledono l'immagine dell'Istituto Scolastico di Badolato nonché quella della dirigente.

Gli articoli i cui titoli (“genitori, docenti e sindaco in polemica con il dirigente scolastico del Comprensivo”, “Docenti contro il Preside”, “Polemiche all'Istituto comprensivo”, “Genitori e professori sul piede di guerra per le decisioni impopolari del preside”, “ancora polemiche al Comprensivo sulle direttive della preside di fare indossare le tute blu agli alunni”) e molte delle espressioni ivi contenute (“da indiscrezioni trapelate” oppure “mi hanno riferito alcuni genitori” e ancora, “pare che” oppure, “alcuni alunni hanno raccontato che”, eccetera) inducono il lettore a pensare che l'Istituto comprensivo di Badolato sia in aperto contrasto con la dirigente e che quest'ultima sia l'autrice di provvedimenti discrezionali al limite della legalità.

L'articolo pubblicato lo scorso 30 aprile si è occupato di un provvedimento disciplinare che proprio a tutela delle parti non doveva divenire oggetto di pubblica censura. Nel procedimento in questione è stato garantito un legittimo contradditorio, con tanto di assistenza legale, svoltosi nel totale rispetto della normativa vigente.

Pertanto il provvedimento finale adottato merita tutto il dovuto rispetto anche da parte di chi non lo condivide. Bisogna chiarire che ogni sanzione disciplinare adottata, non nasce da una volontà arbitraria ma viene filtrato da un procedimento complesso nel quale è garantito sia il diritto di difesa che l'attenta valutazione di documenti ed elementi che, in ogni caso, sono messi a disposizione dei diretti interessati per un corretto esercizio del contraddittorio.

Sul merito dello stesso, della sua legittimità non può essere indicativa la solidarietà dei genitori e dei docenti, in quanto tale giudizio spetta solo agli organi a ciò demandati e la critica può essere fatta solo dopo un'attenta disamina della documentazione, di un'analisi oggettiva di tutti i fatti valutati, rigorosamente, da persone competenti.

Anche i giudizi super partes dell' Ufficio scolastico regionale e provinciale e dell'ispettore Belvedere non sono stati risparmiati dall'articolo del 16.09.2009 ove è stato censurato il lavoro e la capacità di alti funzionari della pubblica istruzione e posta in dubbio la correttezza delle indagini svolte dall'Ispettore Belvedere al punto da scrivere: “… il cui esito ha deluso tutti …”e continua dicendo: “… non ultima la sfiducia nelle autorità scolastiche competenti”.

Di certo, l'operato puntuale e trasparente di tali funzionari non ha bisogno di alcuna giustificazione.

Nell'articolo del 4\05\2010 si legge: “L'imposizione della tuta ci porta indietro negli anni bui del nostro Paese (dittature)” e ancora “I genitori, i docenti, il sindaco di Badolato, si chiedono quando finirà questa telenovela e quando finalmente la scuola badolatese si riapproprierà del suo ruolo di agenzia educativa nel rispetto della legalità”.

Affermazioni gravi e totalmente lontane dal linguaggio asettico e oggettivo di un giornalista professionista. La notizia è falsa, in quanto non viene esplicitata la finalità del regolamento d'Istituto che, in quanto atto amministrativo e di auto-organizzazione, specifica i comportamenti consentiti o vietati. Esso, approvato dal C.d. e deliberato in Consiglio d'Istituto, con la sua affissione all'albo, diventa obbligatorio e vincolante per la scuola e per i terzi.

Il regolamento dell'I.C. di Badolato, all'art. 21 recita “… gli alunni hanno l'obbligo di indossare la divisa allo scopo di rappresentare l'appartenenza e l'identità della scuola frequentata, in caso contrario sono soggetti ad ammonimenti e annotazioni sul registro di classe …” approvato democraticamente e a maggioranza nel Consiglio d'Istituto dell'01\10\2008 con delibera n°14 e del 04\12\2008 con delibera n°18.

Da tanto ne consegue che l'obbligo della divisa non scaturisce da un'imposizione arbitraria della dirigente ma da un'espressa volontà del Consiglio d'Istituto. L'articolo del 30.04.2010 riferito alla mancata concessione dei locali per l'assemblea è motivata dalla mia nota del 14\04\2010 prot. 1084\A35 condivisa dal presidente del Consiglio d'Istituto, ove si evince come la decisione nasca dal fatto che il punto dell'ordine del giorno da discutere, era l'adozione della tuta, già stato superato in quanto dal 19\04\2010, gli alunni avrebbero indossato jeans e maglietta.

Riguardo al rimborso di 35,00 euro agli alunni che il 24 e 25 novembre 2008 avevano partecipato alla visita di Palazzo Madama chiarisco che le somme sono state spese per quella visita guidata e sono tutte documentate come risulta da fattura n°37 del 01\12\2008. Nell'articolo del Vs. giornale la versione dei fatti getta un alone di mistero quando, al contrario, esiste piena trasparenza sull'impiego delle somme.

Comunque, tutti gli eventuali chiarimenti potranno loro essere forniti senza alcuna limitazione. Anche sulla vicenda Telethon il vostro articolo ha contribuito a insinuare incertezze su tale raccolta quando invece, è stata seguita nel pieno rispetto della legge e nell'assoluta trasparenza.

Solo per chiarezza i fondi raccolti per Telethon 2009 sono stati regolarmente versati direttamente sul cc\p n°14031884 della sede Uildm di Vibo Valentia a firma della scrivente, nella duplice veste di dirigente e di consigliere nazionale Uildm, mentre copie delle relative ricevute sono affisse all'albo di tutte le scuole dell'I.C. ormai da tempo.

Per dovere di completezza in ordine all'articolo del 4\5\2010, preciso che il 10\05\2010 il Consiglio d'Istituto ha approvato a maggioranza il Conto consuntivo 2009 ai sensi del Decreto ministeriale n° 41\2001 che sul punto: Regolamento di gestione amministrativo\contabile delle Istituzioni scolastiche, nelle fasi procedurali del conto consuntivo precisa che esso “… deve essere approvato dal Consiglio d'Istituto con delibera ad ”hoc” entro il termine ordinario del 30 aprile con la conseguente affissione all'albo dell'Istituto entro quindici giorni della sua approvazione.

In caso di mancata delibera del Consiglio d'Istituto, l'approvazione dovrà avvenire entro il termine perentorio del 14 giugno” e solo dopo si dovrà applicare la normativa da voi citata.

I chiarimenti resi in premessa si sono resi doverosi per il ruolo istituzionale dell'I.C. di Badolato e del dirigente scolastico screditato nei v\s articoli, che opera quotidianamente, in un clima di collaborazione, di confronto democratico, nel rispetto delle regole, della legalità e della trasparenza.

Giuseppina De Vito
Badolato
Tratto da ilquotidianodellacalabria.it


Autore: fausto74

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