Mille anni di Badolato in un libro

 

Inserita il 06/02/2010

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L’autore è Antonio Gesualdo, presidente dell’Università dei Popoli

BADOLATO - Sta riscuotendo un notevolesuccessoeditoriale il libro dello storico badolatese professore Antonio Gesualdo “Storia di Badolato dal 1080 al 2009”, stampato presso lo stabilimento litografico Abramo di Caraffa di Catanzaro.

Il giornalista badolatese Domenico Lanciano,fraterno amicodell'autore, esprime soddisfazione per l'opera ed evidenzia l'importanza storica del volume. «In Italia - precisa Lanciano – ci sono 8.100 comuni e tra questi sono ancora troppo pochi coloro i quali possono vantare una vera e propria “Storia” scritta, cioè un'opera di memoria sociale degna di questo nome, condotta e prodotta con severi criteri storici e scientifici.

Ebbene, da oggi Badolato è unodi queicomunichehanno il privilegio di poter contare su un resoconto assai documentato della propria “Storia”lunga mille anni». Infatti, lo storico locale, ma di cultura e di fama internazionale, prof. Antonio Gesualdo, giornalista nonché rettore dell'Università deiPopoli, hapresentato ilsuo volume a proprie spese, “Storia di Badolato dal1080 al 2009consistente in ben 696 pagine, graficamente fitte ed eleganti, corredate da 32 figure a colori e 77 figure in bianco e nero, a tutta pagina. tale monumentale opera è costata oltre trenta anni di ricerche e stesure (12.210 fogli preparatori scritti amano e 4897 fogli scritti amacchina) al virtuosissimo Autore, il quale ha usato ben 33.198 documenti di 23 archivi pubblici e privati ed ha consultato 14 biblioteche in Calabria e a Napoli, nonché 24 riviste specializzate e 1239 volumi a stampa. Uno sforzo esistenziale straordinario (pure economico) che ha costretto Antonio Gesualdo, nato il 4 gennaio 1936, ad un impegno redazionale davvero certosino e ad un assai disciplinato e severo stile di vitasenzacui una simile opera non poteva essere portata a termine con perizia e successo.

Un volume pregevole anche dal punto di vista editoriale come conferma Lanciano. «Certamente, è pregevole poiché è un'opera ben cucita, rilegata in tela con titoliin oro e sovracopertaa colori raffigurante la congiura di Tommaso Campanella contro gli Spagnoli.
Stampata in appena trecento copie, l'opera è disponibile unicamente presso lo stesso Autore in Badolato Superiore ad un prezzo fin troppo contenuto rispetto al costo affrontato concretamente e ai decenni di indefesso ed intenso lavoro.

Gli argomenti trattati si avvalgono di numerose note documentarie ed esplicative ed iniziano con la fondazione ufficiale del borgo nel 1080, sulle pendici occidentali del monte San Nicola delle cosiddette Serre Calabre a tre chilometri dal mare, ad opera del duca normanno Roberto il Guiscardo per motivi prettamente difensivi. Infatti, a tale proposito, la riproduzione di un grande dipinto alla pagina 146 presenta il borgo fortificato di Badolato, completo delle sue poderose ed imponenti mura perimetrali intatte, con al centro dell'abitato il castello turrito e la torre civica campanaria di allerta, ancora nell'anno 1658, primache una seriedi terremoti e di alluvioni ne devastassero il compatto impianto urbano, uno dei più muniti ed inaccessibili del Sud Italia.

Tale figura, finora sconosciuta perché appartenente ad una collezione privata, costituisce un vero e proprio “scoop”che, assieme a tante altre figure e notizie del tutto inedite, rendono magnifica ed inimitabile per chissà quanti decenni ancoraquesta magnifica opera di Antonio Gesualdo».

Un'opera preziosissima, dunque, per Badolato e la Calabria. «Preziosissima per il Borgo Mediovale – continua Lanciano - e per la stessa storia della Calabria, e in particolare dei paesi dell'esteso comprensorio badolatese. Intanto,fra qualche meseandrà in stampaintre volumi.Una“Storia della Calabria” scritta dallo stesso prof. Gesualdo, personaggio che vanta una interminabile lista di pubblicazioni e di referenze socio-culturali e che resta un punto di riferimento per studiosi, documentaristi e giornalisti provenienti da ogni parte.

Badolato sale spesso alla ribalta internazionale, come dal 1986 per la vicenda che mi ha visto protagonista della proposta provocatoria per richiamare l'attenzione delle istituzione sui Borghi che rischiano di morire “Badolato Paese in Vendita” e dal 1997 per essere “Paese di Accoglienza” per profughi di numerose nazionalità e sede del Cir regionale - e recentemente per essere statoBadolato Borgo,il set del film “Il volo” del regista Vim Wenders”, presentato a Bologna al “FuturFestival”


tratto da ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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