Resta in carcere il pastore di Badolato

 

Inserita il 11/12/2009

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di TERESA ALOI
HA RACCONTATO la sua verità. Ha ripercorso quei momenti dando una spiegazione a tutto. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Giuseppe Fiorenza, 67 anni di Badolato, assistito dagli avvocati Raffaele Fioresta e Fernando Scicchitano, ha preferito parlare e difendersi.

Al giudice Antonio Saraco ha ricordato quella storia che dura da 15 anni: una storia fatta di liti e diverbi per questioni di confini territoriali. L'uomo accusato del tentato omicidio di Andrea Piroso, 45 anni, e porto abusivo di armi e munizionamento, ha spiegato che quella mattina, domenica scorsa, nelle campagne di Badolato, non voleva uccidere nessuno, ma aveva sparato - uno dei colpi ferì Piroso ad un fianco - solo per spaventare.

I componenti della famiglia Piroso, secondo la ricostruzione del pastore badolatese, si stavano avvicinando minacciosi. Lo avrebbero aggredito, sicuramente verbalmente e lui aveva paura. Un'ora circa di racconto - compresa la sospensione per un falso allarme bomba nel palazzo di giustizia - al termine del quale il giudice per le indagini preliminari, Antonio Saraco ha disposto la custodia cautelare in carcere rigettando la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dai due legali che, con ogni probabilità, considerata l'età del proprio assistito, adiranno il Tribunale della libertà.

Intanto, dopo l’intervento chirurgico e l’estrazione del proiettile Andra Piroso, sempre ricoverato all’ospedale Pugliese di Catanzaro, sta meglio.

Tratto da ilquotidianodellacalabria.it


Autore: fausto

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