Lettera al premier sui pericoli dell’arteria 106

 

Inserita il 23/06/2009

News

di FRANCO LAGANA’
IL presidente del “Coordinamento dell'area jonica per la statale 106, e per il miglioramento del sistema dei trasporti”, Francesco Romeo, consigliere comunale di minoranza del comune di Ardore, Insieme al presidente del “Comitato a difesa della fascia jonica”, Franco Nisticò, consigliere comunale di minoranza del comune di Badolato, hanno inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Nella missiva denunciano l'abbandono di un territorio penalizzato da oltre 50 anni per la mancanza di infrastrutture viarie, statale 106, ferrovia jonica. Questo il testo: «Onorevole Presidente, mi permetto di sollecitare la Sua attenzione sul particolare stato di difficoltà del sistema dei trasporti in cui si trova la Calabria ionica, anche perché tale situazione, indegna di un paese civile, non è stata mai, in realtà posta con serietà all'ordine del giorno dei governi che si sono succeduti negli ultimi decenni, e non sembra essere neppure nell'agenda del Suo Esecutivo.

Il versante ionico, lungo circa 300 chilometri, è attraversato dalla statale 106, arteria che seppure l'Unione Europea, la considera strategica per le comunicazioni continentali, avendola inserita nel percorso (Portogallo - Turchia), versa in una situazione indecorosa ». «Trattasi, infatti, di un' unica corsia, ammodernata solo per brevissimi tratti, che attraversa tutti i centri abitati e mantiene in varie zone la carreggiata e le strutture così come sono state create durante il periodo fascista, (alcuni ponti, larghi pochi metri non consentono l'attraversamento contemporaneo di due autovetture).

Il percorso è pure costellato da migliaia di immissioni stradali, anche di tipo privato, che elevano notevolmente lo stato di pericolosità della percorrenza - prosegue la lettera - Tant'è che, per il numero eccezionale di incidenti mortali, l'arteria viene comunemente definita "La Strada della Morte". Quotidianamente, infatti, si registrano scontri tra automezzi molto gravi. Proprio qualche giorno fa presso Melito Porto Salvo, è avvenuta l'ennesima disgrazia con tre vite spezzate” Cosi prosegue la lettera».

E ancora: « “I morti della, statale 106, che annualmente si contano in centinaia, sono "Morti Invisibili" che non sembrano interessare le istituzioni. Come cittadini ionici, non vorremmo invidiare decreti d'urgenza effettuati in occasione di vari e gravi calamità tra cui il più recente terremoto, verso le cui popolazioni, da calabresi, poveri ma generosi, siamo stati sinceramente solidali, ma vorremmo che. un'attenzione particolare venisse rivolta anche a questa inesorabile carneficina che sì verifica a causa di una strada che ormai è inadeguata nei confronti delle aumentate necessita di spostamento dei cittadini e delle caratteristiche degli odierni mezzi di trasporto.

Un percorso stradale in cosi penose condizioni e una ferrovia oramai quasi abbandonata al proprio infausto destino,( un solo binario senza elettrificazione, su cui passa un treno di tanto in tanto come nel vecchio Far West)».

«Sono, inoltre, tra gli impedimenti più rilevanti allo sviluppo dell'economia di questa area del Mediterraneo, che dovrebbe avere maggiore attenzione anche perché gronda di storia e di antica cultura testimoniata altresì dai più importanti siti archeologici della "Magna Graecia", dislocati lungo un panoramico ma interminabile percorso Questo territorio, quindi, che ha diffuso la civiltà al resto dell'Italia non merita oggi di essere relegato nel dimenticatoio, punito forse per una cattiva nomea coniata dai “Mass- media” esagerati o interessati allo sviluppo di altre zone del territorio nazionale.

Mi pregio, in ultimo, di comunicarle che a causa dell'immobilità, a tal riguardo, della politica centrale si è reso necessario realizzare recentemente un “Coordina - mento dell'area jonica per la statale 106, e il miglioramento del sistema dei trasporti”», chiude l’appello.

Tratto da ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

Chiudi questa finestra