La società di pallamano Meta 2 scrive al sindaco e al prefetto

 

Inserita il 30/01/2009

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Da anni si attende di utilizzare l’impianto sotto ferrovia che versa nel degrado
Quei campetti non consegnati

FRANCO LAGANÀ

BADOLATO - Con una lettera molto polemica, indirizzata al sindaco di Badolato, al prefetto di Catanzaro e alla caserma dei carabinieri, la società di Pallamano Meta 2, che milita nel Campionato Nazionale di A2, chiede i motivi per cui dopo una richiesta ufficiale, non vengono consegnati i campetti, sotto ferrovia, lasciati da anni in completo degrado ed abbandono.

«Ora basta - si legge nel comunicato - non si può continuare ad interporre la politica o gli interessi di bottega all'utilità pubblica. Con la presente si vuole sollecitare codesto Ente alla consegna definitiva degli impianti sportivi, delle aree adiacenti e degli immobili adibiti al servizio degli impianti. Sono mesi che aspettiamo di vedere risolta la nostra problematica, ma a tutt'oggi senza risposte concrete, tenuto conto che avevamo preso degli impegni con delle imprese per la messa in sicurezza dell'area in oggetto, in quanto ci sono i pali dell'illuminazione che rappresentano un vero pericolo per le cose e le persone che frequentano i luoghi sopra citati, perché lasciati all'incuria da codesto ente da diverso tempo o meglio da diversi anni».

Nel prosieguo della lettera, la società fa riferimento alla Convenzione stipulata con Ente in data 9 aprile 2008 con deliberazione n. 150 del 19 marzo 2008 per l'affidamento in gestione dell' impianto con alcuni immobili annessi. «Avendo aperto una assicurazione, si legge ancora, verso i rischi o danni causati dalle cose in essere, non potendo ancora recintare il tutto, per salvaguardare l'incolumità dei frequentatori dei luoghi, in quanto c'è una disputa che non ha motivo di esistere per la consegna degli spogliatoi con i locali annessi, in quanto essi fanno parte integrante degli impianti sportivi e non possono essere adibiti per altre funzioni, così pure i locali denominati “Poldino” devono essere sgomberati da cose che non sono di nostra proprietà, come si chiede la demolizione del corpo di fabbrica, realizzato adiacente la vecchia struttura per poter bonificare”.

Queste le conclusioni della lettera. “L'area. come ben sapete o volete far finta di non sapere la CS META 2 milita nel Campionato di Pallamano serie A2 e penso sia una bellissima realtà Badolatese e nello stesso tempo Calabrese, ora mi chiedo se sia giusto che con tanti Impianti all'aperto avuti in gestione dall'Illustrissimo Commissario, nella persona del Dott. Sebastiano Cento, noi dobbiamo allenarci in sedi che non sono di nostra proprietà, per colpa di qualcuno che non ha minimamente a cuore il benessere sociale e culturale del nostro paese interponendo sempre la politica o gli interessi di bottega all'utilità pubblica.

Ora se per voi vi sembra giusto che noi dobbiamo aspettare ancora di vedere riconosciuto un nostro diritto, sottoscritto ad Aprile con questo Spett.le Ente, e fare sacrifici da gigante, quando un qualsiasi gestore della COSA PUBBLICA sa che basta poco per risolvere un problema che non esiste; I campi sportivi hanno bisogno di illuminazione e di locali asserviti ai campi cose che già ci sono e fanno parte integrante della gestione delle aree, quindi non si capisce perché tutto questo accanimento a non voler eseguire ciò che altri ci hanno concesso, perché la nostra richiesta era giusta e ha uno scopo e un fine, avvicinare i giovani allo sport o meglio alle discipline sportive diverse dal calcio e tenendo conto che noi abbiamo già una realtà vìncente che è la CS META 2, se per voi portare i ragazzi
lontano dalla strada e dare una possibilità vi sembra un reato allora non so cosa ci state a fare alla Gestione o al Governo della Cosa Pubblica.

Ora è finita l'opera del negoziato, è arrivato il momento di operare e realizzare, troppo tempo si è perso dietro a diatribe di mercato, dove non c'è niente da mercanteggiare, se noi non abbiamo il diritto di avere ciò che altri ci hanno dato che ci venga detto e specificato il perché, siamo stanchi di aspettare, vogliamo operare e non stare sull'albero a guardare. Tenuto conto che, l'Ente, si è costituito parte civile verso una procedura atta all'acquisizione delle aree pubbliche da parte di alcuni privati, se fosse vera questa procedura, è un atto che non ha bisogno dì alcun commento, quelle aree le stiamo pagando ancora tutti i cittadini della Comunità Badolatese, e come tali sono di tutti e non dei singoli».

Tratto da ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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