Usi civici, la minoranza scrive a tutte le istituzioni

 

Inserita il 17/12/2008

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Stavolta non si tratta del solito volantino stilato e divulgato tanto per fare opposizione o per mera propaganda politica. I dirigenti del Partito democratico badolatese unitamente all’intero gruppo consiliare di minoranza, a quanto pare, fanno sul serio tant’è vero che fra di loro, per come si stanno evolvendo le cose, sono in molti a ritenere ormai prossima la chiamata alle urne.

Ieri, infatti, hanno inviato al Prefetto di Catanzaro e per conoscenza al Presidente della Repubblica, al Ministro degli Interni e all’omologo ministro del governo ombra Marco Minniti, una lettera nella quale viene da loro evidenziato il conflitto d’interessi in cui sembrerebbe trovarsi il sindaco – imprenditore Giuseppe Nicola Parretta per la vicenda “Usi civici”. Il testo della lettera è questo: «Eccellenza, le aree oggetto della presente informativa sono ubicate nel Comune di Badolato in località “Tiratore” (tra la linea ferroviaria ed il demanio marittimo, a sud e nord del torrente Barone), in passato utilizzate dalla comunità per esigenze primarie, pascolo, raccolta frutti, legnatico etc., (“usi civici”).

Tali terreni - si legge nella missiva - con tutta probabilità usurpate negli anni dai baroni locali, sono stati oggetto di una rilevante operazione economica che ha visto l’attuale sindaco di Badolato, rag. Giuseppe Nicola Parretta in prima persona, nella qualità di legale rappresentante della società “Habitat Gallipari srl”. I coloni che li stavano (e li stanno) coltivando, maturato per legge il diritto all’affrancazione hanno esercitato la loro facoltà.

La cosa che viene posta alla Vs attenzione – sottolineano gli scriventi – è rappresentata dal fatto che il signor Parretta prima e dopo l’elezione a sindaco, avvenuta il 10 aprile 2008, al fine di tutelare i suoi interessi d’imprenditore nella qualità di cui sopra, non ha pensato meglio che opporsi alle richieste di affrancazione formulate dai coloni (ultimo ricorso depositato in data 23 aprile 2008). A nostro avviso – concludono i democratici e i consiglieri della minoranza - il sospetto che si sia candidato solo per tutelare gli interessi legati a tale vicenda è molto forte. Appare del tutto evidente, che tale modus operandi, oltre ad andare contro ogni logica, sia stata in violazione di tutte le regole (anche costituzionali, nonché del Tu ee. ll. 267/2000), riguardanti la buona condotta e imparzialità nella cura degli interessi pubblici.

Nel porre al vaglio del vostro esame tale situazione, macchiata a nostro avviso da un macroscopico conflitto di interessi, si confida nell’intervento prefettizio che possa fare chiarezza, ed eventualmente nel caso lo riterrà opportuno, adottare i provvedimenti del caso». Adesso si attendono soltanto le risposte di quello che è diventato un vero e proprio caso.

PIETRO COSSARI
Tratto da calabriaora.it


Autore: fausto

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