Il gruppo di minoranza chiede le dimissioni del sindaco Antonio Parretta

 

Inserita il 16/11/2008

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Usi civici, s’infiamma l’aula
Sì allo statuto dell’Unione dei Comuni, eletti i rappresentanti

di FRANCO LAGANÀ
BADOLATO - Le previsioni della vigilia, di un consiglio comunale caratterizzato da aspre polemiche, tra maggioranza e minoranza, relativamente alle problematiche dei terreni gravati dagli “Usi Civici”, si sono puntualmente verificate, con la richiesta del capogruppo di minoranza Antonio Parretta, ”Cuore per Badolato”, delle dimissioni del sindaco Nicola Parretta, sia per una questione morale, che per interessi privati.

Prima di discutere di questa problematica, il consiglio aveva in serenità approvato all'unanimità: lo Statuto dell'Unione dei Comuni; la nomina dei rappresentanti dell'ente: Raffele Lanciano e Giuseppe Leuzzi, consiglieri di maggioranza, Franco Nisticò per la minoranza; la variazione del piano di lottizzazione “Chianti - Montemanno”, della ditta Arredimenti Pultrone - Anna Paparo, sulla quale ha relazionato l'assessore Vincenzo Codiapoti.

Approvati anche i regolamenti di servizio noleggio, ed esecuzione lavori, forniture e servizi. Su questi due punti la minoranza ha giustificato il voto d'astensione per non essere stata coinvolta nella redazione dei regolamenti, posizione questa, condivisa dal sindaco, che si è rammaricato per il mancato coinvolgimento.

Sulla discussione relativa alle problematiche degli “Usi civici”, il sindaco, essendo soggetto interessato, ha lasciato la presidenza al vice sindaco, Vincenzo Piperissa, il quale ha dato lettura della missiva indirizzata al prefetto di Catanzaro e al segretario generale, Vincenzo Prenestini, nella quale spiegava i motivi, della sua decisione, dovuti al fatto che risultava amministratore delegato della società “Abitat srl”, che aveva acquistato i suoli di proprietà degli eredi Paparo.

Terreni questi ubicati nella fascia a mare sotto ferrovia, località “Tiratore”, inseriti nel Prg, nel 2000, dall'allora sindaco Gerardo Mannello, attualmente coltivati dai coloni, che pagano un canone annuo agli eredi del Barone Paparo, ma che si sono opposti a lasciarli, in quanto secondo una perizia di un tecnico esterno, nominato dalla Regione Calabria, risulterebbero gravati da Usi civici. Piperissa, dopo essersi soffermato ad analizzare il problema, ha ribadito che l'amministrazione comunale tutelerà gli interessi dell'intera comunità.

Nel dibattito, è intervenuto l'avvocato, Paolo Stanizzi del foro di Catanzaro, che ha infornato il consiglio di aver ricevuto durante la gestione commissariale dell'ente, dal Commissario prefettizio, Sebastiano Cento, mandato di difendere il comune contro la richiesta, di acquisizione di un'area comunale, da parte di una società che gestisce servizi.

Area questa di proprietà del comune espropriata da oltre 30 anni al barone Paparo, e data in gestione. Stanizzi, precisava anche che dalla perizia del tecnico della regione, la suddetta area, ed atre risultavano gravate da Usi civici. Precisava anche che tutta la situazione degli Usi civici in Calabria, è al vaglio di un magistrato nominato “Commissario Usi civici”, dalla Giunta regionale. Per fare chiarezza, interveniva come cittadino il sindaco
Parretta, che ripercorreva l'iter burocratico dell'acquisto dei terreni, avvenuto nel 2000, dopo che la società “Abitata”, aveva accertato dagli archivi di stato che i terreni comprati non erano gravati dagli Usi civici.

«Nell'eventualità opposta - ha dichiarato il sindaco – sarei felicissimo che questi terreni ritornassero al comune, con un notevole introito economico, ed io richiederei agli eredi Paparo il rimborso delle somme pagate per l'acquisto dei terreni, con gli interessi e la rivalutazione. Ribadisco che è mia intenzione tutelare tutti i cittadini» . Nel dibattito aperto al pubblico sono intervenuti numerosi presenti, che hanno chiesto una maggiore chiarezza vista la complessità del problema.

Nel suo intervento il segretario del Circolo del Pd , di Badolato Nicola Criniti, è stato molto critico su alcune affermazioni del sindaco, che non aveva precisato di aver presentato ricorso, alle richiesta dei coloni, che sostenevano che sui terreni grava lo spettro degli Usi
civici, da qui la sua richiesta al sindaco di fare una scelta morale e politica, di ritirare il ricorso contro i coloni, per non danneggiarli, di optare se fare l'imprenditore, oppure dimettersi dalla carica di sindaco, in quanto riveste una carica istituzionale, incompatibile con i suoi interessi personali.

Il consigliere Antonio Garretta, come cittadino, si è detto convinto che l'amministrazione comunale si deve attivare per sgombrare tutti i dubbi, e tutelarsi in caso i terreni risultassero gravati da usi civici richiedendo agli eredi Paparo le ingente somme pagate per alcuni terreni espropriati sotto ferrovia, utilizzati per impiantistica sportiva e servizi vari, circa 500 milioni di vecchie lire.

Il capogruppo della minoranza, nel criticare l'operato del sindaco, che non è presente perché vive a Roma, e per le dichiarazioni rilasciate nei suoi confronti, precisava di aver chiesto al prefetto di Catanzaro di essere sentito, per la mancate risposte alle sue interrogazioni.

Per gli interessi personali del sindaco, emersi dall'acquisto dei terreni, chiedeva le sue dimissioni, per una questione morale e politica. Carioti, per la minoranza, chiedeva di mettere ai voti la proposta di sentire il perito, verificare il suo parere che i terreni sono gravati da Usi civici, e che il comune in un'eventuale vertenza si costituisse parte civile.

Nisticò, sempre per la minoranza, proponeva un maggiore approfondimento di tutta la problematica, per uscire dagli equivoci. Evidenziava anche la necessità come partito e come minoranza di organizzare un convegno di esperti per affrontare questa delicato problema. La proposta di Nisticò, messa ai voti ai vo veniva approvata dalla sola maggioranza con il voto contrario della minoranza. La proposta di Carioti veniva respinta dalla maggioranza.

Tratto da ilquotidianodellacalabria.it


Autore: fausto

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