La condizione femminile tra la memoria e il futuro

 

Inserita il 18/08/2008

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Badolato, riflessioni sulla conquista delle donne negli ultimi anni
La banda musicale “Francesco Cilea” di Guardavalle che aveva suonato percorrendo le vie di Badolato e facendo accorrere su balconi e finestre la gente ignara dell’avvenimento o incuriosita dalla novità, aveva senz’altro contribuito a rendere la data del 13 agosto, una giornata di festa e riflessione sulla condizione femminile.

La manifestazione, organizzata dalla Consulta giovanile “Ulixes” e patrocinata dal Comune di Badolato con il contributo dell’amministrazione provinciale è iniziata con l’inaugurazione del murale collocato all’interno dei locali del municipio e intitolato:”Le raccoglitrici d’olive”. L’autore dell’opera, il noto artista Spartaco Carnuccio, nell’illustrarla ai presenti ha spiegato:

«Non ho voluto fare qualcosa di classico, ma di originale. Mi interessavano le impressioni, volti delle donne. Volevo trasmettere l’ansia, il dolore, la fatica e la speranza quotidianamente presenti nelle lavoratrici!». Vittoria Papaleo ha rievocato le origini del comitato “Otto marzo” e le indimenticabili lotte del movimento femminile badolatese per conquistare quei diritti sociali, politici e culturali dei quali oggi gode l’intera collettività.

Successivamente, in piazza Municipio si è svolto il dibattito sul tema “Donne, emancipazione e memoria”. Grande assente, giustificata per impegni istituzionali, la presidente dell’amministrazione provinciale di Catanzaro, Wanda Ferro che aveva sostenuto l’iniziativa. Dopo i doverosi saluti del sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, è ufficialmente iniziato il dibattito, moderato dalla responsabile del Cir Calabria, Daniela Trapasso.

Ha introdotto Rina Trovato, dirigente Udi che ha esordito: «Per me si tratta di un gradito ritorno in questa piazza dove venivo a seguire quello che i grandi uomini che mi hanno formata, dicevano. Dopo la realizzazione della piazzetta “Otto marzo” – ha proseguito la leader femminile - e del monumento dedicato alle donne, siamo riusciti con unità d’intenti, a organizzare il memorabile convegno sulla Costituzione italiana e a distribuirne il testo
nelle scuole per sensibilizzare docenti e discenti. A compimento del nostro lavoro, dopo quella odierna, entro il prossimo mese, concluderemo i festeggiamenti per l’anno internazionale delle donne con una singolare iniziativa su Madre Teresa di Calcutta».

Nel dibattito sono intervenute: Maria Stella Ciarletta, consigliera regionale di Parità e Sonia Munizzi, consigliera provinciale di Parità soffermandosi sul fondamentale apporto delle donne nel progresso della società umana per troppo tempo in mano agli uomini che avevano sempre considerato in secondo piano le donne, forse perché ne temevano le potenzialità. Emanuela Pennacchi, presidente Fidapa, la quale ha evidenziato il miglioramento delle condizioni sociali e culturali grazie alla presenza e all’impegno delle donne in campo lavorativo.

Lilli Rosso, che come presidente della Biblioteca delle Donne di Soverato ha esaltato il valore della cultura femminile nell’evoluzione della società. Alina Marazzi, regista del film “Vogliamo anche le rose” che è stato in seguito proiettato in piazza Castello, ne ha sciorinato genesi e titolo. «Si tratta di una storia che appartiene a tutte le donne – ha affermato – titolo preso dallo slogan delle donne americane che nel 1912 invocando una migliore qualità all’interno della famiglia e nella società chiedevano oltre al pane anche le rose. È un film-documentario che raccoglie testimonianze, filmati d’archivio e pubblicità dagli inizi del ‘60 alla fine del ‘70. Un film - ha concluso ironica - rivolto agli uomini perché
comprendano meglio l’universo femminile.

Nella serata sono state consegnate delle targhe agli artisti che hanno prestato le loro opera per “Un secolo di donne”: a Marco Maida, direttore dell’orchestra Campanella, Rosanna Carlino, Spartaco Carnuccio, Gabriella Cotilli, Enzo Larocca e Giovanni Verdiglione.
Pietro Cossari

Tratto da calabriaora.it


Autore: Fausto

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