Applausi e risate per la famiglia difettosa

 

Inserita il 10/08/2007

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Il fidanzato balbetta, il padre ha la gobba, la mamma è zoppa, il nonno è guercio e il fratello è scemo. Se si aggiunge che in casa “Scappamento” anche il cane è sordo la fotografia della strana famiglia è al completo ma non può rendere, pur dettagliata, l’effetto dirompente della sua simultanea comparsa sul palcoscenico.

Lo sanno bene gli spettatori che mercoledì sera i “difettosi” personaggi della commedia in due atti “U vogghju, u vogghju e rhu vogghju” li hanno applauditi in azione allo stadio “Larocca” di Badolato, tributando l’ennesima, calorosa accoglienza all’ultima fatica in vernacolo della compagnia teatrale “Le tre torri”. D’altronde il meccanismo studiato dal regista Totò Scoppa per rallegrare la serata finale della festa dello sport, offerta come ogni anno dall’Us Badolato, non lasciava margine ai dubbi, giocato com’era su elementi tradizionalmente di facile presa sul pubblico estivo.

E la “prima” di “U vogghju” lo ha dimostrato, distribuendo a piene mani risate e applausi all’indirizzo dei bravi attori, tutti di Badolato, impegnati a dare forma e voce al dramma di papà Peppino, sconvolto dal fidanzamento della figlia Rina con il balbuziente Massimo e, quel che più grave, con tutta la sua articolata famiglia “da circo”. A ostacolare l’amore tra i due piccioncini – la brava Raffaella Celia e Bruno Leuzzi – proprio l’insieme di “difettucci” che la famiglia del promesso sposo schiera con allegria e naturalezza, incappando immediatamente nel netto “non s’ha da fare” di Peppino, preoccupato per il giudizio della “gente” – nei panni del tormentato papà un convincente e applauditissimo Vincenzo Piperissa. A rasserenare gli animi non contribuiscono di certo le previsioni apocalittiche della nera vicina di casa, la vedova Occhiata Mussu, che invita all’allegria perché tanto “la vita è breve” e di modi per uscirne ce ne sono tanti e inaspettati - parcheggiando, camminando per strada e perfino dormendo (“è il modo migliore, uno non se ne accorge”) - tutti elencati con dovizia di particolari dall’irresistibile Vittoria Piroso.

Insomma, un bel guazzabuglio. Saranno solo le trame sapientemente giocate da mamma Vittoria (assai efficace Caterina Valenti), consigliera di sotterfugi e piani diabolici (con tanto di falsa fuitina), a superare le resistenze “culturali” del marito e padre in un finale che, tra colpi di scena e riappacificazioni, intende regalare anche una morale: di difetti ne abbiamo tutti e chi li ha nascosti (nell’anima) non è meglio di chi non può nasconderli (nel corpo).

Francesca Chirico
Il Domani


Autore: Fausto

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