Franco Nistic̣ continua la battaglia per lo sviluppo del territorio

 

Inserita il 28/12/2006

News

Appello alle istituzioni

Natale in tenda per richiamare l'attenzione della politica


Franco Nisticò del comitato di lotta per la statale 106 e ferrovia jonica, ha lanciato un'altra sfida alle istituzioni nazionali e regionali.

Dopo aver occupato la delegazione municipale di Badolato Marina, ha installato nella piazza del paese due tende da campeggio, striscioni e la bandiera italiana ammainata. «La mia protesta - ha detto Nisticò - vuole essere un segnale forte per denunciare l'abbandono di questo territorio.

Mi chiedo come ci può essere sviluppo economico, sociale e culturale? Che senso ha tenere un'attività di ogni genere, quando i treni vengono soppressi, mancano le infrastrutture, la disoccupazione dilaga e l'emigrazione intellettuale si è accentuata? Come uscire da questa situazione?
Diventare briganti?».

Nisticò le sue valutazioni sono veramente drammatiche.
«Dopo aver atteso inutilmente delle risposte, ho deciso di trascorre le festività in piazza, per accendere i riflettori sull'abbandono generale in cui siamo lasciati. La politica si è dimostrata ancora una volta incapace di dare una soluzione ai problemi infrastrutturali, e di conseguenza economici del territorio. Non ci resta che manifestare lo sdegno e la rabbia. E' necessario far capire alla gente che occorre riprendere in mano il proprio destino per dare una speranza al futuro di questo comprensorio».

Lei critica fortemente le istituzioni?

«Certo, la mia vuole essere anche una denuncia contro una classe politica fannullona, incapace di rappresentare questo territorio. Chiediamo che nella agenda politica regionale e nazionale venga assunta la vertenza fascia jonica e pre serre soveratesi, disegnando un relativo Piano di sviluppo. Chiediamo un coordinamento unitario dei 27 sindaci dell'area, onde determinare un unico e forte soggetto politico ed istituzionale, capace di sopperire alla latitanza e alla mancanza di capacità di quanti ci hanno rappresentato. Perché non si chiede un incontro con il governo regionale e nazionale? Sono anche convinto che l'adesione di tanti giovani che mi sono vicini sia un segnale forte per il cambiamento di una classe politica che deve andarsene. Invito i politici di turno, il Presidente della Regione Loiero, i rappresentanti dei partiti e dei sindacati a far sentire la loro voce in proposito».

Per questa sua protesta, ha ricevuto solidarietà?

«Alcuni sindaci, i senatori Nuccio Iovene e Giancarlo Pittelli, il deputato Francesco Caruso e Don Vitaliano Della Sala. Voglio ribadire che queste nostre battaglie non sono un modo plateale per mettersi in mostra, ma la consapevolezza di una situazione drammatica e la volontà di continuare a sostenere con umiltà e forza la propria famiglia, un futuro meno nebuloso ai propri figli, un avvenire diverso alle nostre comunità».


Franco Laganà

Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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