«Si dimettano i vertici di Trenitalia»

 

Inserita il 07/11/2006

News
La richiesta del presidente del Comitato di lotta Nisticò per la paventata soppressione



Per il 18 si prepara una grande manifestazione di protesta


«Stiamo valutando con i legali del Comitato di lotta per la statale 106 e la ferrovia jonica, se ci sono le possibilità di denunciare i dirigenti di Trenitalia, per la negazione dei diritti dei cittadini sanciti dalla Costituzione Italiana, di usufruire del servizio dei trasporti in Calabria, come avviene in tutto il territorio nazionale. Inoltre, stiamo verificando se ci sono i presupposti per denunciarli per istigazione alla rivolta popolare.

In quanto la decisione di sopprimere tutti i treni a lunga percorrenza per Milano, Torino e Roma, provocherà manifestazioni di massa su tutto il territorio del Reggino e del basso Jonio catanzarese, con il rischio che possono verificarsi incidenti che metterebbero a rischio l'ordine pubblico. La pentola a pressione delle proteste delle popolazioni di questo territorio martoriato, umiliato ed abbandonato, di cui abbiamo sempre parlato, questa volta scoppierà, e le conseguenze se l'assumeranno chi ha provocato questa situazione che offende l'intera Calabria».

Queste, le pesanti affermazioni di Franco Nisticò, coordinatore del Comitato di Lotta, alla nostra testata giornalistica.

«La decisione, afferma Nisticò, scaturisce dall'esasperazione di queste popolazioni umiliate dalle decisioni di Trenitalia di sopprimere i treni a lunga percorrenza. Provvedimenti scellerati, pericolosi, inspiegabili, un vero attacco frontale ai diritti dei cittadini».

Nisticò, oltre a rivolgervi ai vostri legali, lei ha chiesto le dimissioni dei vertici di Trenitalia?

«Certamente, dopo i numerosi incontri istituzionali si era deciso di rivalutare la ferrovia jonica, migliorare le carrozze, i servizi, dare sicurezza ai passeggeri, invece ancora una volta Trenitalia e la classe politica regionale e nazionale, hanno tradito le nostre aspettative, ci hanno preso un giro. Ora bisogna dire basta, questi dirigenti inaffidabili devono dimettersi. La reazione delle popolazioni deve essere forte, decisa per far annullare questi provvedimenti, che vanno nella direzione di smantellare la ferrovia jonica, favorendo altre zone del paese. Le popolazioni sono pronte a scenderete in piazza bloccare a tempo indeterminato strade e ferrovie. Le popolazioni calabresi devono essere unite per vincere questa battaglia civile e democratica».

Come pensate di organizzarvi?

«Al silenzio della classe politica calabrese, risponderemo organizzando una prima manifestazione di lotta, che si terrà a Soverato il 18 novembre, con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni comunali, comunità montane, degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, dei sindacati, di quelle forze politiche che in questi anni ci sono stati vicini. Di questa rivolta popolare, dovranno parlare stampa e televisioni italiane ed europee. è giunta l'ora del risveglio delle coscienze, chi ha provocato questo terremoto istituzionale, non si è reso conto delle conseguenze che possono scaturire da queste manifestazioni. La manifestazione di Soverato servirà anche a denunciare i mali della sanità sul territorio. Infatti chiederemo con forza di istituire all'ospedale di Soverato il reparto di rianimazione, migliorare tutti i servizi sanitari del territorio. Siamo pronti anche a riprendere le lotte per la statale 106, per la quale si accusano notevoli ritardi per il suo ammodernamento e messa in sicurezza».


Franco Laganà

Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

Chiudi questa finestra