Salteg: Sos per il porto

 

Inserita il 27/06/2006

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Il presidente Grossi sollecita alle istituzioni un sostegno finanziario


«Si valutino i benefici che l'opera comporta per tutti»

Nei giorni scorsi il Porto di Badolato, dopo il dissequestro da parte del tribunale di Catanzaro, è tornato alla ribalta con l'incendio del fuoristrada di proprietà del direttore dei lavori, l'ingegnere Gianfranco Gregoraci. Oggi si registra l'intervento del presidente della società Salteg. Srl, Mario Grossi, concessionaria e costruttrice della darsena turistica "Le Bocche di Gallipari" di Badolato che, sulla scia dell'appello lanciato dalle pagine del Quotidiano dallo stesso Gregoraci, sottopone all'attenzione dell'autorità il problema del mancato completamento delle progettate strutture portuali per carenza di fondi.

Grossi lo fa con una lettera inviata al presidente della Regione, Agazio Loiero, al presidente della Provincia, Michele Traversa, al prefetto di Catanzaro, e all'assessore regionale al Turismo Beniamino Donnici. «Il mancato completamento, scrive Grosso, che è conseguenza diretta di un sequestro giudiziario che, disposto il 4 agosto 2004 e revocato soltanto il 4 maggio 2006, ha impedito, nel lungo decorso dell'intero biennio, non solo la prosecuzione dei lavori in atto nonché la continua e concreta vigilanza del cantiere, ma anche ogni possibilità di interventi sia manutentivi che di emergenza.

All'inevitabile degrado che ne è seguito si sono poi aggiunti i gravissimi danni provocati dalle violente mareggiate negli autunni del 2004 e del 2005 oltre che nel febbraio del 2006,la più grave, lungo le coste del Basso Ionio. Invero la situazione esistente al momento della riconsegna della darsena risultava contrassegnata: dal disallineamento della diga foranea di sopraflutto per effetto dello scomposto movimento dei massi frangiflutti; dall'insabbiamento dell'avamporto con conseguente sollevazione dei fondali; dall'erosione del muro d'argine, causata sia dalle mareggiate che dalle piene del contiguo fiume Gallipari; dall'irreversibile inservibilità degli impianti idrici, elettrici e di segnaletica notturna; dal selvaggio innerbamento delle superfici scoperte; dalla sopravvenuta fatiscenza dei sistemi di recinzione; dall'asportazione di tutti i pontili d'attracco galleggianti che il pm. - pendente il sequestro ed inopportunamente saltando la competenza del Giudice civile - ha ritenuto di autorizzare in favore della ditta fornitrice».

Una desolante situazione che si è tradotta in un danno quantificabile in non meno di 850.000 euro per la Salteg che già aveva investito circa 5 milioni di euro (di cui soltanto 500.000,00 circa rimborsati dalla Regione Calabria con l'utilizzo di fondi comunitari) e ora non è in grado, da sola, di sopportare i costi del ripristino dello stato dei luoghi e delle cose.

Infatti «le residue disponibilità del suo bilancio, ancorché incrementate degli ulteriori (ma non ancora erogati) stanziamenti della Regione ammontanti a circa 600.000 euro risultano totalmente assorbite dalle uscite prudenzialmente vincolate al solo completamento della struttura; né i soci partecipanti - giustamente timorosi dell' eccessiva onerosità dei mutui - intendono accollarsi altri gravosi indebitamenti con gli Istituti di credito.

Allo stato, dunque, se si vuole evitare il recesso dalla convenzione cinquantennale con l'abbandono del progetto e delle stesse opere fin qui eseguite, l'unica soluzione praticabile non può che essere quella che io invoco con la presente: e, cioè, che gli enti regionali e provinciali - valutando l'importanza che l'opera rappresenta e i benefici turistici, economici ed occupazionali che trarrebbe l'intera fascia costiera da Soverato fino a Roccella Jonica e sulla considerazione che la struttura, per il principio dell'accessione, è già incorporata al patrimonio dell'Erario ed è per ciò stesso meritevole della più ampia tutela pubblica ed istituzionale». Il presidente Grossi, quindi cerca di sensibilizzare le istituzioni« affinchè dispongano «adeguati indennizzi da finalizzare esclusivamente alla rimozione delle attuali negatività.

Solo così verrebbe consentita alla scrivente - nella fase immediatamente successiva al ripristino - di procedere con i propri fondi al definitivo completamento del porto turistico e di tutte le opere necessarie alla sua completa agibilità.In chiusura, mi sia consentita una riflessione: lo sviluppo turistico della Calabria nel cui generale ambito s'inquadrano, da indiscusse protagoniste, la nautica da diporto e la ricettività dei natanti, ha sempre rappresentato per tutte le compagini politiche che si sono succedute nel tempo al governo della Regione e della Provincia, una priorità programmatica, oltre che il fiore all'occhiello, delle proprie campagne elettorali.

Non hanno fatto eccezione, in tal senso, la Giunta Loiero e la Giunta Traversa. L'occasione che oggi offre il porto turistico di Badolato è un oggettivo misuratore della reale e sincera volontà di far seguire la concretezza dei fatti alle promesse elettorali e programmatiche».

Franco Laganà

Tratto da: www.ilquotidianodellacalabria.it


Autore: Fausto

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