Senza telefono da un mese per errore

 

Inserita il 26/06/2005

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Badolato. Il titolare di una finanziaria costretto a ricorrere al legale per far valere le sue ragioni

Senza telefono da un mese per errore

La Telecom sostiene che l'utente non avrebbe pagato le bollette


BADOLATO- Un cittadino di Badolato, P.P.,titolare di una nota finanziaria in provincia di Catanzaro, è stato costretto, suo malgrado, ad affidarsi ad uno studio legale per difendersi dalle richieste di pagamento delle bollette Telecom.

«Nonostante i reiterati abusi dei monopolisti, puntualizza l'avvocato Rita Parentela, del foro di Catanzaro, non manca chi continua a ribadire l'esistenza nel nostro mercato di una normativa molto restrittiva, tesa alla piena liberalizzazione del mercato delle comunicazioni,e ciò anche quando la società chiamata in causa è Telecom Italia Spa. Nei propri atti difensivi,

Telecom continua ad asserire che gli utenti di telefonia possono liberamente scegliere il proprio gestore trovandosi in un regime di libera concorrenza. Nulla di più falso. Non manca difatti chi, accanto alle quotidiane difficoltà, dovute alla precarietà del lavoro nel meridione d'Italia, debba scontrarsi anche con i soprusi di una azienda dispotica e autoritaristica. Il mio assistito si trova costretto ad affrontare, da circa un anno, le aule di giustizia a causa degli errori - ma sarebbe più giusto denominarli orrori - di fatturazione della società telefonica. Il suo calvario prende avvio allorquando riceve fatture sproporzionate al suo consumo medio mensile. Ma, con somma sorpresa, precisa l'avvocato, lo stesso viene a conoscenza di essere stato sottoposto a tariffazioni mai richieste né sottoscritte.

L'ostruzionismo degli operatori telefonici spinge l'utente ad adire la competente autorità giudiziaria. Ad un certo punto,però, continua l'avvocato- oltre danno si aggiunge anche la beffa. Nel mese di maggio 2005, la sua agenzia finanziaria viene addirittura privata della sua linfa vitale, la linea telefonica. Tutto ciò viene giustificato dal fatto che il mio assistito non aveva provveduto,a loro dire, al pagamento delle bollett».


«Eppure, le condizioni generali di abbonamento che ogni consumatore sottoscrive all'atto della stipula del contratto di somministrazione telefonica, impongono alla società di astenersi, nelle more del reclamo e poi della conciliazione, da qualsiasi iniziativa nei confronti dell'utente. Ecco che allora, la sospensione del servizio telefonico, automaticamente effettuata da Telecom, oltre a contravvenire alle comuni regole contrattuali, appare del tutto priva di giustificazione, atteso che il mio assistito ha sempre provveduto al pagamento delle fatture precedenti» .


«La linea telefonica, evidenzia ancora l'avvocato Parentela nelle sue tesi difensive, costituisce per l'agenzia finanziaria il principale strumento di cui si avvale per continuare ad essere contattata dai potenziali clienti.Ma non finisce qui. Infatti la società telefonica, convenuta, minaccia addirittura di cambiare il numero telefonico dell'utente a seguito dell'avvenuta cessazione».
Il legale evidenzia anche il notevole danno economico.

«Quindi, che fare dinanzi alle migliaia di volantini, riviste e giornali sparsi e diffusi in tutta la regione recanti il numero di telefono dell'agenzia? Senza tralasciare che il mio assistito è stato privato della linea telefonica nel periodo successivo alla campagna pubblicitaria sostenuta. Eppure, non manca chi continua a sostenere che il cittadino è libero di scegliere!».


Franco Laganà


Tratto da: Il Quotidiano


Autore: Fausto

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