La comunità kurda a Badolato sotto i riflettori dei media francesi

 

Inserita il 20/04/2005

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La comunità kurda a Badolato sotto i riflettori dei media francesi
Un modello da esportare

Badolato, ancora una volta al centro dell'attenzione internazionale per la presenza nel centro storico di famiglie Kurde e di giovani che hanno deciso di rimanere nel paese che li ha accolti dopo il loro arrivo sulle coste calabresi. «Nei giorni scorsi, ci puntualizza Daniela Trapasso responsabile del Cir Calabria, a distanza di sette anni circa, continua l'attenzione di modello di ospitalità proposto a Badolato in occasione dell'arrivo dei kurdi. Una troupe di giornalisti di una TV nazionale francese "France Troiis , ha effettuato un reportage sulle attuali condizioni dei progetti d'accoglienza in corso a Badolato. Tre giornalisti della TV francese ed una della "Frane Press", hanno visitato il nostro borgo rimanendone incantati, sia per la bellezza che per l'accoglienza che vi hanno trovato».

Daniela, cosa hanno chiesto in particolare?

«Hanno voluto ripercorrere l'esperienza dei profughi sin dall'arrivo della prima nave, L'Ararat, che nell'agosto del 1997 sbarco oltre 900 profughi. Attraverso le interviste realizzate, hanno rivissuto il cammino fatto da Badolato, dai badolatesi e dai rifugiati stanziati da anni a Badolato. Hanno filmato l'operosità quotidiana degli operatori del Cir, intervistato Gerardo Mannello, sindaco di Badolato, che nel periodo degli sbarchi, con la sua amministrazione ha rivoluzionato il modo di fare accoglienza proponendo progetti innovativi e coraggiosi. Intervistato anche l'attuale sindaco, Andrea Menniti che con la sua amministrazione sta portando avanti e completando i progetti in corso».

Puoi spiegarci meglio il problema?

«Lo scorso dicembre, sono state consegnate le prime tre abitazioni, finalizzate all'ospitalità delle famiglie di immigrati, un gesto di grande solidarietà verso un popolo in fuga dai propri paesi, martoriati da persecuzioni e guerre che hanno provocato milioni di vittime, tra cui donne e bambini. Nel nostro piccolo paese calabrese, hanno trovato aiuto, amore e tanta solidarietà».

Sono stati intervistati anche i kurdi presenti a Badolato?

«Certamente, i giornalisti francesi, hanno voluto sentire dalla viva voce dei rifugiati, il loro stato d'animo, le loro ansie, il rapporto con la comunità badolatese, come vivono, il loro rapporto con il paese d'origine. Dalle interviste è emerso in modo chiaro che ormai si sentono parte integrante di Badolato, in quanto oltre all'ospitalità, hanno trovato qualcosa che moltissimi immigrati non hanno trovato in altri stati europei, cioè, il rispetto della dignità umana».

Quali sono state le reazioni dei giornalisti francesi?

«Hanno mostrato molto interesse per quello che è successo a Badolato, ed hanno riferito che il reportage verrà trasmesso nell'ambito di una trasmissione in cui sarà ospite Lepen, che non è mai stato aperto e disponibile nei confronti del fenomeno dell'emigrazione. Hanno puntualizzato di voler dimostrare, come l'esempio di Badolato, sia da considerare un esempio di civiltà, e che tutto quello che ha ruotato attorno all'accoglienza, racchiude alti aspetti e valori umani e sociali».

Quali sono state le loro valutazioni sul borgo antico?

«Hanno apprezzato moltissimo le bellezze naturali del borgo mediovale, il silenzio, le sue strette viuzze, la familiarità che hanno trovato nei badolatesi, che hanno aperto le loro case. Molti anziani, hanno raccontato il loro dramma di emigrati, quando negli anni 50, per lavoro si sono trasferiti nel nord Italia, in Germania, Svizzera, e oltre oceano. Chi ha sofferto, hanno detto con li occhi lucidi, può capire il dramma di questo popolo in fuga».

Franco Laganà

Tratto da: Il Quotidiano


Autore: Fausto

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