Badolato, il consiglio della verità

 

Inserita il 15/02/2005

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Numerosi cittadini e rappresentanti delle forze politiche, hanno partecipato ai lavori del Consiglio comunale aperto, convocato dal presidente, Salvatore Caminiti, per rispondere agli attacchi del movimento Cinque Stelle, che con manifesti murali ha lanciato pesante accuse alla maggioranza Arcobaleno, per alcuni provvedimenti amministrativi.

La stessa minoranza, a causa dei gravi problemi familiari del capogruppo, Francesco Gallelli, aveva chiesto il rinvio dei lavori del consiglio. Ma veniamo ai lavori del consiglio, prima di aprire la discussione, il segretario comunale, Vincenzo Prenestini, chiamato in causa nel volantino, ha dato lettura di un suo documento.

Nel documento, il segretario comunale, pone agli autori del manifesto una serie di interrogativi, affermando anche che in otto mesi di amministrazione Menniti, ha sempre tenuto nei confronti della minoranza un comportamento giusto e imparziale. Il presidente del consiglio, Caminiti, nell'esprimere la solidarietà al segretario , e a quanti sono stati citati nel manifesto, ha spiegato i motivi della convocazione, non ritenendo giustificabile il rinvio richiesto dalla minoranza, per l'assenza del suo capogruppo. Per la minoranza in aula era presente il consigliere, Pasquale Piroso, il quale ha dato lettura di un documento in cui venivano spiegati i motivi per il rinvio del consiglio. Messa ai voti la richiesta veniva respinta. L'assessore Lezzi, e il consigliere Carnara, chiamati in causa nel manifesto, hanno criticato gli autori, il cui contenuto bugiardo e volgare, offende famiglie oneste di Badolato, e contribuisce a creare tensioni sociali.

Entrambi hanno respinto le accuse, evidenziando il forte impegno dell'amministrazione che pur nelle gravi difficoltà economiche ereditate dalla gestione Mannello, si sta prodigando per dare risposte ai cittadini, e ai gravi problemi del paese , con richieste di finanziamenti alla regione e presentazione di progetti. Il sindaco Menniti, ha usato parole pesanti verso gli incoscienti autori di un manifesto ricco solo pettegolezzi, ma vuoto politicamente. Ha ipotizzato anche gli eventuali autori, responsabili di voler innescare un clima di tensione.

Ha ricordato anche gli sperperi della precedente amministrazione, e le gravi responsabilità dell'ex sindaco Mannello, reo di aver provocato danni incalcolabili alle casse del comune, che bloccano l'attività amministrativa. Pesantissime le accuse del vice sindaco, Criniti, esponente dei Ds.

Nel suo intervento ha respinto punto per punto tutte le argomentazioni del manifesto di Cinque Stelle. Criniti, ha difeso l'operato dell'amministrazione, a valorizzato il dialogo costruttivo e aperto con la minoranza, sia sulla scelta del difensore civico, che nella nomina del vice presidente del consiglio, assegnato alla minoranza.

Dettagliato il suo rendiconto sullo sperpero del denaro pubblico della gestione Mannello. Lo sperpero nelle missioni dei consiglieri, oltre 150 milioni di vecchie lire, gli incarichi a legali, consulenti esterni e tecnici.

Ha chiarito anche la posizione del responsabile tecnico dell'ufficio urbanistico, i miliardi da pagare per i muti contratti con la cassa depositi e prestiti, l'impossibilità economiche di realizzare nell'immediato opere di una certa rilevanza. Il vice sindaco ha attribuito all'amministrazione Cinque Stelle, alcune incompiute, come il lungomare, centro polifunzionale, urbanizzazione.

Nel concludere il suo intervento, ha auspicato una riappaciificazione sociale tra le forze politiche e tra quanti credono nel riscatto morale, sociale economico e culturale del paese, per poter uscire dal un tunnel buio e pericoloso ereditato dalla gestione Mannello.

Anche il consigliere di maggioranza Bressi, si è detto preoccupato del clima innescato dal movimento politico Cinque Stelle, richiamando tutti ad adoperarsi per respingere d emarginare chi vuole far ricadere il paese nel caos e nell'indifferenza.

Pasquale Andreacchio, anche lui chiamato in causa nel manifesto per garantire la legalità degli atti amministrativi, ha dichiarato la sua disponibilità a svolgere il ruolo istituzionale assegnatoli, invitando la minoranza a documentare gli atti presumibilmente illegali.
In conclusione a dire la sua anche l'esponente della Margherita, Tonino Parretta.

Franco Laganà


Tratto da: Il Quotidiano


Autore: Fausto

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