In arrivo il Badolato Day

 

Inserita il 03/12/2004

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Dopo Il "Lanciano Day, arriva il "Badolato Dey", dell'iniziativa si è fatto promotore il noto giornalista e scrittore badolatese, Domenico Lanciano, venuto alla ribalta nazionale ed internazionale negli anni '80 per l'iniziativa provocatoria "Badolato paese in vendita",che mirava a denunciare l'abbandono e la morte dei centri storici, ora lancia un'altra idea.«Dopo il successo del "Lanciano Day", ci puntualizza Lancianoho proposto all'attuale sindaco di Badolato, Andrea Menniti, di valutare la possibilità di organizzare il "Badolato Day"
Quali sono le motivazioni della tua proposta?

«Ho fatto un'accurata indagine in tutta Italia e ho scoperto che ci sono 17.000 persone che portano il cognome Badolato. I comuni con la maggiore concentrazione di questo cognome sono in provincia di Catanzaro, Messina e nel Napoletano. Inoltre, solo negli Stati Uniti ci sono 5000 cittadini che portano questo cognome. Ho preso contatti con un amico, Angelo Badolato, un ingegnere di 82 anni della provincia di Messina, che abita nello stato del Connecticut, vicino New York City, il quale mi ha assicurato che gli interessati sarebbero felicissimi di partecipare a questa iniziativa.

Il primo obiettivo sarebbe quello di valorizzare la nostra regione, ed in particolare Badolato, che avrebbe così una notevole ricaduta d'immagine anche sotto l'aspetto turistico ed economico. Sui cognomi, quindi, si può giocare una partita vincente per il decollo del turismo. Questa iniziativa, sui cognomi è stata sperimentata anche dall'onorevole Mastella, che in occasione della campagna elettorale, ha organizzato a Padova il "Mastella Day", un incontro con i 120 Mastella sparsi per l'Italia.
Come vedete, il gioco dei cognomi regge, sia dal punto di vista sentimentale che culturale. Vorrei ricordare che negli anni 82-83, quando ricoprivo l'incarico di bibliotecario comunale, mi feci promotore della pubblicazione del bellissimo depliant "Badolato Quattro Dimensioni", una guida turistica molto pregiata per conoscere il territorio capace di affascinare i turisti, tanto che molti di loro sono ritornati comprando casa a Badolato Borgo».

So che lei ha lavorato ad un progetto con l'amministrazione provinciale di Reggio Calabria.
«Certamente. Nel 1999 ho collaborato al progetto "Capo Sud", che mirava a valorizzare il territorio reggino, la provincia più estrema continentale e centrale dell'Europa, per fare un gemellaggio con "Capo Nord". Il gemellaggio doveva servire per far svernare in Calabria migliaia e migliaia di turisti anziani provenienti da Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia. Tutto questo, considerando che nel Circolo polare Artico ci sono due mesi di buio totale,per cui i governi di quelle regioni favorirebbero il trasferimento degli anziani nei paesi caldi. Quindi, non un turismo di soli quindici giorni, ma un turismo per tutto l'anno, che creerebbe un indotto economico di vaste proporzioni, come per la Spagna, che si è accaparrata i turisti scandinavi. La classe politica calabrese, gli operatori economici, invece, non hanno recepito queste innovazioni, pertanto il sud accusa notevoli ritardi e rimane sempre più lontano dall'Europa e dal mondo».

E’ vero che lei ha scritto al sindaco di Lampedusa e a tutte le istituzioni regionali e provinciali facendo una proposta molto interessante?

"Sì è vero. Circa un anno fa, ho scritto al sindaco di Lampedusa, Bruno Siracusa, proponendogli di realizzare nella sua città il Museo dell'Emigrazione ed il Monumento ai morti senza nome del Mediterraneo. è da millenni che la Sicilia, come la Calabria, sono frontiere di immigrazione, perciò ritengo che questo progetto rivesta un'importanza morale, sociale e culturale, quindi un ritorno d'immagine positivo per la Sicilia e per l'Italia. La mia proposta ha avuto un riscontro positivo da parte dell'onorevole Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Sicilia, il quale, nel rinnovarmi i complimenti per l'iniziativa, affermava anche che rendere omaggio alle vittime dell'emigrazione clandestina è certamente un atto che testimonia la sensibilità della regione siciliana, che in passato ha avuto tra i propri conterranei numerosissimi eroi emigrati in terre lontane ed inospitali».

Da oltre venti anni lei è lontano dalla sua Badolato,per quale motivo?

«Un grande rammarico per il paese dove sono nato, che amo moltissimo e che potevo aiutare a crescere. La colpa del mio allontanamento non è mia, ma di chi non ha capito che la provocazione Badolato paese in vendita era l'unico modo per valorizzare la storia, la cultura, la posizione geografica, la struttura architettonica di questo meraviglioso paese medioevale. Io volevo fargli del bene socialmente e farlo conoscere a livello mondiale. Quello che avevo in mente di fare per il mio paese, ora lo faccio per Agnone, dove sono molto stimato, infatti sono stato trai fondatori dell'Università delle Generazioni, pubblico libri miei e per gli altri,organizzo manifestazioni, convegni e dibattiti, anche a livello internazionale».

Non hai mai pensato di chiudere definitivamente con Badolato?

«No, Badolato è nel mio cuore, tengo i contatti con gli intellettuali del luogo,collaboro con l'associazione culturale "La radice" dell'amico professore Vincenzo Squillacioti, con l'Università dei Popoli, diretta dallo storico Antonio Gesualdo, con il giornale l'Eco dell'Alto Molise ed altri quotidiani. Apprezzo moltissimo il ruolo importante che svolgete voi giornalisti in Calabria e sul territorio del Basso jonio soveratese, con cui collaboro con molto piacere. Le iniziative "l'Università dei Popoli", con sede a Badolato Borgo, il "Lanciano Day", "Badolato Day", e tante altre già realizzate, dimostrano che il mio legame con Badolato è molto forte. Vorrei ricordare anche che nel 1995 ho scritto il libro "Prima del Silenzio" ,e dire che nel mio prossimo lavoro svilupperò i valori cui nel mio primo libro ho appena accennato».

Nel futuro di Mimmo Lanciano è possibile un ritorno a Badolato? E quale il ricordo più bello del suo paese?

«Nel mio paese ritorno sempre ben volentieri, ho familiari e tantissimi amici,se vengo coinvolto in qualcosa sono pienamente disponibile. Adesso opero in Molise, dove ho avuto la possibilità di realizzare i progetti che avevo in mente di realizzare a Badolato. Comunque, per la Calabria e il Molise sono pronto a spendere tutte le mie energie,dare il meglio della mia cultura.Della Calabria,di Badolato, mi manca il mare e mi mancano gli amici».

Franco Lagana
Tratto da Il Quotidiano


Autore: Fausto

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